Salvatore Biondino (Palermo, 6 giugno 1953) è un mafioso italiano, legato a Totò Riina e considerato uno dei suoi più fedeli autisti e guardaspalle. Fu arrestato il 15 gennaio 1993 insieme a Riina, ponendo fine a decenni di latitanza per entrambi.
Biondino era una figura chiave nel sistema di potere di Cosa Nostra, un uomo di fiducia di Riina che lo accompagnava ovunque e che era a conoscenza di molti segreti dell'organizzazione. La sua cattura, insieme a quella del suo capo, segnò una svolta fondamentale nella lotta alla mafia siciliana.
Dopo l'arresto, Biondino divenne un collaboratore di giustizia, fornendo importanti testimonianze che contribuirono a ricostruire la storia di Cosa Nostra e a far luce su numerosi omicidi e affari illeciti. Le sue rivelazioni hanno permesso di identificare i responsabili di crimini efferati e di smantellare importanti strutture mafiose.
Biondino è considerato una figura controversa. Da un lato, è lodato per il suo contributo alla giustizia e per aver rotto il muro di omertà che circondava Cosa Nostra. Dall'altro, è criticato per il suo passato criminale e per la sua partecipazione a numerosi atti di violenza.
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